lunedì 6 febbraio 2017

Fotografia naturalista: Frans Lanting. (Paesi Bassi).




"Un giorno cattivo in mezzo alla natura è meglio di uno buono in ufficio"
(Frans Lanting).





Tra i più celebrati fotografi naturalisti di tutto il mondo, Frans Lanting ha raggiunto questo traguardo attraverso la piena comprensione e l'apprezzamento del suo progetto, unite a un approccio che è meticoloso e intuitivo allo stesso tempo.
Il direttore della fotografia del National Geographic, Thomas R. Kennedy, sostiene che la sua visione estetica e la sua conoscenza del soggetto non ha eguali in quella di alcun altro fotografo naturalista che la sua rivista ha utilizzato.
"Egli è in grado di capire e anticipare il comportamento animale con il tipo di alacrità che è propria di un fotogiornalista quando riprende le persone", dice.
"Gli animali non sono consapevoli della sua presenza e, come conseguenza, può avvicinassi maggiormente".







Lanting è nato nel 1951 a Rotterdam e scattò le sue prime fotografie all'età di 21 anni durante un viaggio in autostop nei parchi nazionali americani.
Il pessimo risultato lo fece arrabbiare, credendo che il problema stesse nella fotocamera, che aveva preso in prestito da sua madre.
Ne comprò una migliore e iniziò ad apprendere le basi iniziali della fotografia.
Si immerse in articoli tecnici, studiò il lavoro di fotografi affermati e affinò le sue capacità in un parco cittadino di Rotterdam e nella campagna olandese.
Dopo la laurea in Economia ambientale all'Università Erasmus nel 1977, si diresse negli Stati Uniti per iscriversi a un corso post-laurea in pianificazione ambientale.
Ma il richiamo della fotografia era ormai troppo forte e due anni più tardi deciderà di lavorare in questo campo a tempo pieno, frustrando le speranze della sua famiglia di continuare un giorno l'attività del padre.







In effetti abbracciò la sua nuova carriera con passione, seguitando a vivere sulla costa californiana ove trovava un'ispirazione illimitata e una ricca fauna da fotografare.
Era affascinato dalla contrapposizione di zone urbane e aeree selvagge presenti nell'area, descrivendo le creature che incontrava nella regione della sua nuova casa come "fantastiche, come se i bisonti stessero ancora correndo nelle periferie di Chicago".
Uno dei primi progetti laggiù fu quello di fotografare un tipo di piovanello che si nutriva lungo la costa.
Imparò tutto quello che poteva sulle abitudini di questo uccello e la dedizione allo studio del soggetto è rimasta sempre la stessa di allora.
Nel caso dei piovanelli egli gli osservò per settimane e li seguì anche per una certa distanza quando migrarono.
Gli divenne familiare il comportamento non solo della specie, ma anche di alcuni individui.
Quando si abituarono alla sua presenza, fu in grado di avvicinarsi maggiormente fino a che non lo accettarono proprio come un'altra caratteristica del territorio.







Raggiunta questa fase, le fotografie che Frans Lanting fu in grado di produrre erano di altissimo livello.
Aveva scoperto il suo stile fotografico e non lo ha più abbandonato da allora.
Un successivo progetto in California, ad esempio, lo vide fotografare elefanti marini e, dato che i maschi adulti possono arrivare a pesare 3 tonnellate, stava realmente rischiando la vita per andare più vicino al suo soggetto.
Una volta di più la conoscenza intima che si guadagnò del soggetto a lungo andare gli permise di avvicinarsi maggiormente agli animali e alla fine lo tenne al sicuro.
Allo stesso modo, quando Lanting si dedicò ad un branco di leoni per un mese in Africa, vivendo con loro "come un leone ausiliario", la ricompensa per la sua pazienza e perseveranza fu l'affascinante intuizione della loro vita, trasferita in straordinarie immagini.









Arrivò a mettersi a pochi metri da loro la notte che uccisero una giraffa, e passò diverse ore scattando fotografie mentre divoravano ogni parte dell'animale eccetto le ossa.
Tipico dell'approccio lento di Lanting fu il suo progetto sulla crisi ambientale in Madagascar, commissionata da National Geographic nel 1985.
Passò un anno a fotografare la natura ma anche parlando con agricoltori, cacciatori, funzionari governativi, scienziati e altri abitanti del luogo.
Il risultato apparve nel numero della rivista del febbraio 1987 e sollevò enorme interesse sul paese, conducendo decine di scienziati stranieri e conservazionisti a visitarlo per istituire progetti di salvaguardia in collaborazione con le controparti malgasce, in uno sforzo per fermare la distruzione dell'ambiente e contrastare i problemi economici del paese.






Similmente, la pubblicità che seguì la pubblicazione nel dicembre del 1990 delle fotografie sul delta dell'Okavango in Botswana si dice abbia portato il governo di quel paese a cambiare le sue politiche riguardo a una parte del territorio per tutelarne la conservazione.
Lanting aveva, come al solito, dato più di quanto avesse preso, e nella sua determinazione a raccontare fedelmente, ha colpito l'immaginazione di persone che altrimenti non avrebbero mai provato interesse per i temi della tutela ambientale.
Resta devoto come sempre alla sua fotografia e al mondo della natura in generale.
La pazienza sarà sempre la chiave al suo approccio e la ragione per la quale la sua intuizione del mondo naturale è così chiara e ispiratrice.