domenica 9 ottobre 2016

Usa: I Motel della Route 66




I luoghi di sosta per i viaggiatori sono uno degli aspetti piu’ interessanti dell’architettura commerciale lungo la Route 66, i Motel e Motor Court che ancora si incontrano rispecchiano l’evoluzione del design e delle tecniche costruttive in funzione delle esigenze economiche e logistiche della clientela dagli anni ’20 al giorno d’ oggi.
Gli Hotel dominarono il campo dell’industria alberghiera nei primi anni del secolo. Si trovavano al centro delle citta’, spesso vicino alle stazioni ferroviarie ma pochi erano adatti ai viaggiatori in automobile. I garage, dove esistevano, erano lontani e personale addetto doveva provvedere al parcheggio delle auto ed al loro recupero, naturalmente a pagamento.






L’organizzazione degli Hotel era impostata sulle aree comuni : larghi ingressi, lunghi corridoi, grandi ristoranti, sale da banchetti, coffe shop, sale da ballo e da congressi. Viceversa gli spazi privati erano ridotti al minimo: un letto, una piccola scrivania ed un bagno. Questo rapporto tra spazio pubblico e privato influiva anche sulla composione delle entrate economiche degli Hotel che derivava solo per il 50% dall’affitto delle stanze.Anche se alcuni Hotel hanno fatto parte della storia della Route 66 essi rimasero indissolubilmente legati piu’ alla ferrovia che al traffico stradale. El Garces a Needles e l’Harvey House a Bastow sono notevoli dal punto di vista architettonico ma difficilmente furono frequentati dai primi viaggiatori in automobile. Altri Hotel come El Rancho a Gallup e quello di Otman divennero famosi come meta di celebrita’ cinematografiche ma difficilmente alloggiarono schiere di automobilisti stanchi e impolverati nei primi anni della Route 66.





La maggior parte degli americani che percorsero la Route 66 nei primi anni non alloggiarono negli Hotel ma in   altre strutture piu’ adatte che si svilupparono in risposta al crescente traffico automobilistico. I Motel, gli alloggi piu’ comuni nell’ultimo periodo, rappresentarono la naturale evoluzione delle altre strutture piu’ semplici che nacquero all’inizio lungo la strada, come gli Auto Camp e i Turist Home che costituirono le prime alternative agli inadatti e costosi ed inadatti Hotel. Quando il traffico stradale comincio’ a diventare significativo le citta’ ed i paesi lungo la strada attrezzarono alla loro periferia aree adatte per i campeggiatori, gli Auto Camp. Questo rispose ad esigenze di sicurezza pubblica, gli estranei erano potenzialmente pericolosi, ed i luoghi di sosta furono dotati gratuitamente di acqua, toilette, docce e spesso anche di vigilanza armata. Non bisogna dimenticare che la Route 66 collego’ per la prima volta comunita’ prima quasi isolate e per le quali gli estranei erano avvertiti come un potenziale pericolo. Le prime aree attrezzate insomma assomigliavano molto agli attuali campi di sosta per nomadi. Il traffico crescente comunque attiro’ sempre piu’ operatori privati nel business dei campeggi che cominciarono ad assumere una conformazione piu’ definita con i servizi raggruppati in un edificio centrale e i luoghi per le tende attrezzati con tavoli ed il necessario per cucinare. Alcuni campeggi di questo tipo sopravvivono ancora come il Camp Joy a Lebanon, Missouri e il Red Arrow Campground a Thoreau, New Mexico. Quasi contemporaneamente nacquero anche le Turist Home che offrivano in pratica gli stessi servizi dei campeggi ma in stagioni od in aree in cui il clima non permetteva di pernottare all’aperto in una tenda. Originariamente si trattava per lo piu’ di abitazioni private lungo le strade di accesso alle citta’ che affittavano una o piu’ stanze da letto per la notte ai viaggiatori. Se ne trova ancora un bel esempio a Flagstaff, Arizona, in South San Francisco Street, ormai in pieno centro urbano.




Alla meta’ degli anni ’20 il numero di viaggiatori in automobile divento’ sempre piu’ importante e cio’ fece sorgere numerose stazioni di servizio alla periferia dei paesi per il rifornimento dei veicoli in transito e contemporaneamente la crescente domanda di alloggi per la notte comincio’ ad essere soddisfatta anche dalle cosiddette Cabin Camp o Cottage Camp. La loro crescita ed il successo furono vertigginosi, ad esempio Amarillo aveva tre strutture in funzione nel 1926 e ben 25 due anni dopo. Il successo della Route 66 richiedeva e otteneva risposte immediate. Sorsero tre tipi distinti di Cabin Camp: i campeggi con aggiunta di Cabins, i Cabin Camps veri e propri ed infine le Turist Home con aggiunta di Cabins. La disposizione degli alloggi fu la piu’ svariata, in file, a elle oppure a gruppi, non esisteva alcuna regola in proposito ed ognuno si regolo’ come permetteva il terreno a disposizione. I Cabin Camps offrivano indubbi vantaggi, erano normalmente nelle aree intorno alle citta’ dove il terreno costava poco e per dimensioni inferiori alla ventina di unita’ potevano essere gestiti da solo due persone, normalmente marito e moglie senza spese aggiuntive per il personale. I costi di questo tipo di alloggio poterono essere contenuti drasticamente e quasi nessun Hotel riusci’ a reggere la concorrenza se non a prezzo di un deterioramento inaccettabile del servizio. I Cabin Camps intercettavano i viaggiatori all’ingresso dei centri urbani, i parcheggi erano comodi e piu’ di tutto erano assolutamente informali dal punto di vista del comportamento e dell’abbigliamento richiesto. Le strutture meglio organizzate vennero presto chiamate Cottages, si trattava di costruzioni piu’ solide ed in grado di svolgere il loro servizio durante tutto l’anno. Per motivi organizzativi assunsero sempre di piu’ disposizioni geometriche, la forma ad U prese il nome di Motor Court, comunque difficilmente superavano le dieci unita’ abitative. Dopo il1930 si comincio’ ad affiancare a ciascuna camera il relativo garage coperto che divenne l’elemento di separazione e di unione con il resto del complesso. La reception trovo’ posto in un edificio separato, normalmente al centro. Dal punto di vista architettonico cercarono sempre piu’ di assomigliare a piccoli quartieri urbani per dare al viaggiatore un senso di familiarita’ e di normalita’.


Lungo la Route 66 sopravvivono molti esempi di di Cabin Camps e Cottage Courts alcuni dei quali con interessanti aspetti architettonici. Certi sono in stile tradizionale, il Rancho Court in Springfield Missouri , il Wagon Wheel Motel a Cuba e lo Shamrock Motel a Sullivan sono costruiti con la tecnica Ozark Giraffe. Altri interessanti Cottage Courts sono i Wigwam Motel di Shamrok Arizona e Rialto California, costruiti in cemento secondo lo stile della tenda indiana e decorati con motivi geometrici tradizionali. Probabilmente quello piu’ caratteristico e’ il Coral Court di St. Louis, uno dei primi esempi di Art Deco’ moderna, che purtroppo verra’ abbattuto nonostante sia registrato come proprieta’ pubblica e protetto dalle leggi federali. I Motor Court derivarono la struttura dai Cottage Court pero’ con tutte le unita’ riunite in un unico edificio e spesso eliminando i garage a fronte di parcheggi all’aperto. Spesso all’interno dell’edificio si ricrearono aree comuni come Coffe Shops o ristoranti, replicando in parte la struttura originale dell’Hotel classico ma fuori dai centri urbani ed in modo molto informale. La varieta’ degli stili fu notevole anche se i temi western risultarono prevalenti, si trovano anche notevoli esempi in stile spagnolo e richiami alle antiche missioni cosi’ come in stile Pueblo revival. Nomi come El Rancho e Casa Grande erano molto diffusi anche ad est del Missouri. Ad Albuquerqe si trova la maggiore concentrazione di Motor Courts in stile Pueblo come El Vado, Zia Motor Lodge, Aztec Motel e innumerevoli altri. Dopo la seconda Guerra Mondiale i nuovi Motor Court furono chiamati Motor Hotel e poi Motel ma purtroppo a fronte di uno sviluppo tumultuoso ben pochi poterono rivaleggiare in stile con i precedenti. La necessita’ di ridurre i costi di costruzione porto’ a standardizzare i progetti a prezzo dell’individualita’ di ciascun Motel. Ormai si cominciava ad intuire che la Route 66 sarebbe stata superata da nuove strade, i costi erano lievitati e l’offerta sempre crescente di opportunita’ in franchising scoraggiarono quasi tutti gli investitori ad aprire nuovi motel.


Comunque la costruzione dei Motel raggiunse l’apice nel decennio tra il 1950 ed 1960 anche se molti proprietari furono spesso rovinati da una concorrenza sempre piu’ agguerrita e feroce. In molti casi i servizi forniti diventarono scarsi e la manutenzione delle unita’ risulto’ molto scadente. I nuovi proprietari intrapresero opere di ristrutturazione che quasi sempre cancellarono lo stile originale delle costruzioni al fine di ridurre i costi e la manutenzione e per adeguare il confort ai nuovi standard delle catene nazionali. I Motel cambiarono spesso proprieta’ e molti chiusero definitivamente, nel 1960 la vita media di un Motel era diventata inferiore a nove anni. I Motor Inn delle catene in franchising divennero piu’ grandi e lussuosi dei convenzionali Motel, tutti erano dotati di piscina e di ampi servizi comuni. Anche se il denaro era comunque costoso essi vollero comunque darsi un’aria di lusso e di ricchezza e incrementarono anche la sicurezza per i clienti con chiavi sempre piu’ raffinate, un problema particolarmente sentito dai viaggiatori. In breve la standardizzazione mise fuori mercato i piccoli Motel a conduzione familiare che furono costretti a ridurre i prezzi sino a non poter piu’ assicurare un livello accettabile di qualita’. Tranne rare eccezioni tutti furono costretti a chiudere. La varieta’ architettonica che aveva caratterizzato i gli alloggi per i viaggiatori sino agli anni ’60 fu sostituita dalla monotonia dei Motel in franchising, veramente indistinguibili da un luogo ad un altro, dall’Illinois alla California. Delle migliaia di Motel in servizio nei primi anni ’60 rimangono ancora agibili oltre quelli citati anche il Munger Moss Motel a Lebanon, il Gardenway Motel a Gray Summit entrambi in Missouri e pochi altri lungo tutta la Route 66.